Capodanno giapponese

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marziolina86
view post Posted on 19/12/2011, 11:51




Shogatsu - Capodanno Giapponese


Il capodanno giapponese si chiama O-Shogatsu (che letteralmente significa "mese giusto, adatto"), in Giappone questa ricorrenza è molto importante ben più del Natale, infatti la fine dell'anno è considerata come una rinascita, in cui si compie l’”hatsumode”, ossia si va a pregare per un felice Anno Nuovo in un tempio scintoista.
Il modo tradizionale di festeggiare nasce da un tentativo di allontanare tutte le negatività portando invece fortuna a noi, alla nostra casa e a chi ci sta vicino.
Per il suo significato, il nuovo anno viene festeggiato sia in modo serio che in modo più gioioso e spensierato, in famiglia come in società. In passato le feste del nuovo anno si protraevano fino alla metà di gennaio, ma gradualmente il periodo di festa andò accorciandosi ai primi tre giorni dell'anno, detti sanganichi.
Sono i più importanti e ci si prepara a lungo per accoglierli. Molto importante è l’usanza del susuharai (letteralmente significa “togliere la polvere, la fuliggine”), che anticamente era la grande pulizia annuale delle statue buddhiste nei templi, mentre ora nelle case è la tradizionale pulizia delle abitazioni a fine anno. La polvere e lo sporco del vecchio anno non devono essere presenti nel nuovo, perché in un posto pulito è più facile che arrivi la buona fortuna. Se è possibile è di buon auspicio anche rinnovare il guardaroba, ed indossare qualcosa di nuovo, come un bel kimono. Molto importante è anche saldare i debiti contratti durante l'anno che sta finendo: se un conto lasciato in sospeso viene portato nel nuovo anno la reputazione di chi ha contratto il debito viene in qualche modo rovinata.
Tra i preparativi che rivestono molta importanza vi è la preparazione dei biglietti di auguri a parenti, amici e colleghi di lavoro (più un obbligo sociale che una scelta), ed il confezionamento di decorazioni fatte di pezzi di bambù, rami di pino e corde intrecciate a mano da mettere sopra la porta per tenere lontani gli spiriti cattivi. Infatti, la fine di dicembre è il periodo indicato per spedire le cartoline d’auguri per l’anno nuovo, chiamate nengajo, in cui, oltre ai saluti convenzionali come “Buon Anno Nuovo” (Akemashite omedetou gozaimasu) si aggiungono notizie recenti su se stessi o i buoni propositi che si vogliono attuare.

In campagna spesso ci si ritrova ancora per intrecciare le corde con la paglia: è un modo
per stare assieme compiendo gesti che ricordano la sacralità delle cerimonie.
Un’altra preparazione è l’omochi, ovvero il riso pestato in una specie di incudine di legno con un grosso martello, anch’esso di legno. Mentre una persona rimescola con le mani il pastone di riso, una seconda batte con il martello mantenendo ritmo sostenuto, energia e velocità.

Il cibo tipico che si mangia il 31 dicembre varia da regione a regione, ma ogni alimento ha un significato preciso, spesso ispirato dalla sua forma.
Il cibo - osechiryouri - viene preparato con cura, e si tratta quasi sempre di cibo secco che deve durare per i primi tre giorni del Capodanno, in quanto non si avrà più tempo di prepararne di nuovo.
Solitamente la sera della vigilia si mangiano i toshikoshi soba, spaghetti di riso che simboleggiano la lunga vita, in pratica il piatto che ha lo stesso significato delle nostre lenticchie! La mattina del primo giorno dell’anno si beve il fukucha, il thè della buona fortuna, un thè verde servito con un’albicocca conservata in salamoia in ogni tazza (dai tempi antichi si riteneva che thè ed albicocca tenessero lontana la tristezza); il toso, un particolare sake aromatizzato con varie erbe e spezie (pepe, ginger, cannella, rabarbaro, ecc.) che da un punto di vista simbolico è ritenuto allontanare le malattie, da un punto di vista medico stimola la digestione e la circolazione sanguigna.

La notte del 31 dicembre assomiglia un po’ al Natale italiano: si cena assieme a tutta la famiglia guardando in TV il meglio ed il peggio di quello che è successo durante l’anno che sta per chiudersi. Al termine del cenone si va al tempio, buddhista o shintoista (molti indossano il kimono, altri abiti normali, ma comunque eleganti). I templi rimangono chiusi fino alla mezzanotte, quando risuona la campana; quindi tutti i presenti, in coda, arrivano davanti all’altare e battono le mani due volte per chiamare gli dei; si recita una breve preghiera e si fa un’offerta. La campana suona 108 volte, perché tanti sono i desideri ed i peccati che l’uomo si porta dentro e che devono essere cacciati fuori.
Il primo dell’anno è molto atteso dai bambini, i quali ricevono dai parenti e dai genitori dei soldi; la quantità è basata sull’età del bambino. Questa usanza è chiamata otoshidama.

kagamimoti03uj9
cibo di riso, “moci"

fonte1
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cris_mercury
view post Posted on 20/12/2011, 12:26




Che bellooo *___*
 
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view post Posted on 29/12/2011, 15:54
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Persa nelle mie Final Fantasy!! =)

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Che bello!!! Mi piacerebbe molto poter indossare un bel kimono!!! *^^*
 
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2 replies since 19/12/2011, 11:51   63 views
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